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Google BERT | Alla scoperta del nuovo algoritmo

Dal 25 ottobre Google.com ha dato il via alla sperimentazione di BERT, il nuovo algoritmo che grazie all’intelligenza artificiale interpreta al meglio i contenuti online per migliorare l’esperienza di ricerca organica.

GOOGLE BERT – COSA CAMBIA

Al momento, almeno in Italia, non cambia nulla; l’algoritmo è stato avviato in via sperimentale solo per la lingua inglese. Si stima comunque che sarà disponibile nel nostro paese in 12 mesi circa, anche se non c’è nessun dato ufficiale a riguardo. Tuttavia, anche se per il momento le tecniche di scrittura SEO e ottimizzazione restano le stesse, vanno fatte alcune importanti considerazioni in vista del futuro. Cosa cambia con BERT?

– Le immagini non sono più un semplice contorno grafico;

– Le parole vengono interpretate in base al contesto;

– La sovra ottimizzazione diventa dannosa;

– Gli inglesismi rischiano di penalizzare l’indicizzazione;

La prima considerazione riguarda a sorpresa le immagini; con Google BERT sarà importante selezionare attentamente le immagini, avendo cura che siano del tutto pertinenti con l’articolo; l’algoritmo infatti pare sia in grado di riconoscere il contenuto delle stesse e confrontarlo con il testo dell’articolo.

BERT, inoltre, si servirà dell’intelligenza artificiale e dell’immane mole di informazioni acquisite per analizzare le parole dell’articolo in modo bidirezionale, effettuando una vera e propria analisi del periodo; questo ci collega al terzo punto perché appare ovvio che, come naturale conseguenza, le attuali tecniche SEO diventano di colpo obsolete. Ecco dunque che ritorna in auge il buon vecchio giornalismo, come se Google avesse a cuore che si torni a scrivere con cura e senza ripetere esageratamente determinate parole chiave ai fini dell’indicizzazione. Allo stesso modo, lavorando per comparti divisi a seconda della lingua, se BERT analizza un testo scritto in italiano e vi trova troppi inglesismi è probabile che penalizzi l’articolo perché non affine linguisticamente a quello che l’utente sta cercando.

Un occhio di riguardo va posto quindi anche sulla traduzione di testi nel caso in cui si possieda siti multilingue; il consiglio è quello di affidarsi a un madrelingua o a qualcuno che conosca a fondo la lingua di destinazione per evitare di scrivere testi che, anziché ottimizzare il posizionamento, penalizzino la visibilità all’estero.

google bert

Pare quindi che Google BERT sia pronto a rivoluzionare le regole attuali della SEO, forzando i creatori di contenuti online a cambiare completamente le abitudini di copywriting. Va specificato inoltre che sono tutte notizie da prendere con le pinze, deduzioni tratte da una prima analisi delle ricerche effettuate tramite google.com; per avere risposte certe sarà necessario attendere l’implementazione in Italia.

Sergio De Tomi